Sale per ultima e nemmeno me ne accorgo. Solo quando si rialza per sistemare trolley e impermeabile nella cappelliera, la riconosco. Ha i modi fulminei di chi ha passato quasi più tempo in aereo che a casa.
Laura Boldrini l’ho conosciuta, come tanti colleghi, a Lampedusa.
Era con noi sul molo, ad aspettare i barconi.
Era con noi quando serviva un’intervista al volo.
Era con noi da Roma, quando ti chiamava, ringraziando per la sensibilità mostrata in un pezzo.
Quando la vedo sull’AZ Genova Roma ho l’istinto di alzare la voce e dire: “Ciao, Laura!”.
Ma mi fermo, davanti alla Presidente della Camera dei Deputati.
L’aereo decolla e comincio a calcolare la distanza che ci separa. Io sono seduto al 25C, lei almeno dieci file più avanti. Sarà al 15C. Vuol dire quasi 60 persone tra di noi. Poi inizio a pensare a come salutarla. E vado in tilt.
“Ciao, Laura” non va bene. Non si può più. E così, mentre viriamo sul Golfo di Genova, opto per un “Buongiorno, Presidente”. Istituzionale e educato, meglio andare sul sicuro, in certe occasioni. Poi però all’altezza di La Spezia, capisco che sarebbe ridicolo un saluto del genere. Mischio le carte e la mia testa mi propone un “BuongiornopresidenteciaoLaura”. Dico tutto e non sbaglio.
Tempo di intravedere l’arcipelago toscano sotto di noi e cambio idea un’altra volta.
“Buongiorno, Laura”. Educato ma confidenziale e non troppo azzardato.
Rimugino, penso, smusso, limo, perfeziono i miei pensieri. E solo quando il comandante ci informa che abbiamo cominciato a scendere verso Fiumicino, l’idea geniale prende forma.
“Ciao, Presidente”. É il saluto che cercavo. Confidenziale, istituzionale, amichevole, educato, gentile e caldo.
Poi l’aereo atterra, tutti si alzano, le cappelliera si aprono e Laura sparisce in modo fulmineo, così come era comparsa. Ho ancora un po’ di tempo per pensare a come salutarla.
Maggio 16, 2013
16 Maggio 2013 at 8:32 PM
Leggendo mi ero fatto un film che finica con la Presidente che riconoscendo Marco gli diceva: “Ciao, ti ho visto in Cattedrale mentre lavoravi. ” Ma era il film di un anghesu
17 Maggio 2013 at 7:23 am
Carino come sempre …