Lo squalo non dorme mai. Non può fermarsi e si riposa nuotando. Abbassa il livello d’attenzione del suo cervello, inserisce una sorta di pilota automatico e continua a scandagliare gli abissi.
Non è una leggenda metropolitana, è biologia marina.
Allo squalo manca la vescica natatoria e se si addormentasse, se smettesse di muovere pinne e coda, se si fermasse, morirebbe.
Deve essere stanco, lo squalo quando girovaga nella sua notte di acqua, scogli, alghe.
La mia notte è fatta di biberon e dosi di latte in polvere, poppate ogni 3 ore, cambi di pannolino, moduli inps per ottenere il permesso giornaliero, il lavoro in redazione, le code all’agenzia delle entrate per farsi assegnare codici BRLNTA11ETCETC, BRLPTR32ETCETC, la scelta del pediatra, i bollettini delle poste per la baby sitter.
Ad ognuno il suo abisso.
gennaio 6, 2012
7 gennaio 2012 at 7:00 PM
Grande. Chi di ferma e’ perduto.
7 gennaio 2012 at 7:01 PM
Chi si ferma e’ perduto.